A circa 4 km dalla località di S. Tammaro, a metà strada tra Napoli e Caserta, è possibile ammirare un elegantissimo e imponente complesso architettonico del nostro passato storico e artistico, ovvero la Reggia di Carditello.
Quest’ultima vide la luce grazie all’architetto Francesco Collecini, importante allievo e collaboratore del grande Luigi Vanvitelli.
Fu per primo Carlo di Borbone a fare di questa incantevole Reggia, immersa in un paesaggio bucolico, il luogo deputato alle attività della caccia, dell’allevamento di cavalli, nonché perfetto luogo di piacevole svago ed evasione dalle “incombenti” attività amministrative reali.
Successivamente, Ferdinando IV di Borbone decise di darne un immagine più operosa attraverso la trasformazione in fattoria destinata alla coltivazione di prodotti agricoli e caseari, in primis il grano, e all’allevamento di animali.
Del resto il verde del paesaggio circostante contribuisce fortemente a questa duplicità di funzioni: con una vasta area di boschi e terreni, poteva offrire riposo al re e alla sua corte ma, allo stesso tempo, diventare un ottimo modello di azienda agricola ben organizzata attraverso lo sfruttamento dei fertili terreni circostanti aggiudicandosi, in tal modo, il titolo di “Reale Delizia”.
Dal punto di vista architettonico presenta uno stile neoclassico con una facciata caratterizzata dalla sovrapposizione di tre piani di cui, l’ultimo di dimensioni minori, dominato da tre grandi vetrate.
L’area antistante era abbellita da fontane, obelischi e un piccolo tempio di forma circolare, che contribuivano a creare l’atmosfera onirica del luogo.
L’interno, nello stile architettonico in generale, con lo scalone centrale e i grandi affreschi, richiama molto quello della Reggia di Caserta, di cui quella di Carditello, potrebbe rappresentare una sorta di “sede” distaccata.
La bellezza di questa Reggia è sempre stata tale da attirare anche l’attenzione nonchè l’ammirazione di importanti artisti come il pittore verista Filippo Palizzi che, nel 1851, in occasione della Biennale Borbonica, ne eseguì una straordinaria riproduzione intitolata Real sito di Carditello (Napoli, Museo di Capodimonte), successivamente acquistata dal Re.
Purtroppo la Reggia oggi è oggetto di una travagliata storia circa lo stato di abbandono e la mancanza di fondi per il restauro e il suo mantenimento, una storia approdata, nel 2011, alla vendita all’asta.
Ma tralasciando questo “triste” aspetto, il fascino che emana resta indiscusso e “reale”..!
Per maggiori informazioni visita il sito:
http://www.solocaserta.it/Monumenti.php
Quest’ultima vide la luce grazie all’architetto Francesco Collecini, importante allievo e collaboratore del grande Luigi Vanvitelli.
Fu per primo Carlo di Borbone a fare di questa incantevole Reggia, immersa in un paesaggio bucolico, il luogo deputato alle attività della caccia, dell’allevamento di cavalli, nonché perfetto luogo di piacevole svago ed evasione dalle “incombenti” attività amministrative reali.
Successivamente, Ferdinando IV di Borbone decise di darne un immagine più operosa attraverso la trasformazione in fattoria destinata alla coltivazione di prodotti agricoli e caseari, in primis il grano, e all’allevamento di animali.
Del resto il verde del paesaggio circostante contribuisce fortemente a questa duplicità di funzioni: con una vasta area di boschi e terreni, poteva offrire riposo al re e alla sua corte ma, allo stesso tempo, diventare un ottimo modello di azienda agricola ben organizzata attraverso lo sfruttamento dei fertili terreni circostanti aggiudicandosi, in tal modo, il titolo di “Reale Delizia”.
Dal punto di vista architettonico presenta uno stile neoclassico con una facciata caratterizzata dalla sovrapposizione di tre piani di cui, l’ultimo di dimensioni minori, dominato da tre grandi vetrate.
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Dott.ssa Valeria Nerone
Scopri il nuovo sito https://www.solocaserta.it/
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