UNA VISITA ALLA REGGIA DI CASERTA

Tra sogno e realtà….


Cari lettori, nell’intraprendere questa iniziativa volta a far conoscere tutte le bellezze di Caserta e provincia ho voluto iniziare proprio dalla Reggia di Caserta perché è quest’ultima che ha ispirato la creazione di questo blog / sito.
“Favola Borbonica” potrebbe essere l’appellativo che riassume in sé questo straordinario palazzo reale situato a Caserta e voluto da  Carlo III di Borbone che ne affidò la realizzazione all’architetto Luigi Vanvitelli intorno al 1751. Due sono gli elementi che ci introducono nel mondo della favola: la complessa e sfarzosa architettura dell’esterno e, soprattutto, degli appartamenti dove ancora oggi ci sembra di poter immaginare re, regine, principesse, dame percorrere  quelle sale e danzare musiche raffinate ed eleganti, e lo straordinario parco, eccellente opera di ingegneria idraulica, che consta di ben sette fontane, nonché il cosiddetto “giardino inglese” fortemente voluto dalla regina Maria Carolina D’Austria per seguire il gusto di quel tempo dove erano in voga i giardini paesaggistici, ricchi di piante esotiche, che si realizzavano proprio in Inghilterra. Prima di entrare virtualmente nel Palazzo Reale, fornisco alcune informazioni tecniche: La larghezza della Reggia è di 190 metri e l’intero edificio copre un’aera di 47.310 metri quadrati. Il lato est ha 201 finestre, il lato ovest ne ha 128; per quanto riguarda il Parco l’intero acquedotto che alimenta le fontane è lungo ben 42 km.
Dunque entriamo nella Reggia: varcata la soglia ci troviamo innanzi un maestoso scalone largo 18,50 metri che consta di 117 gradini e ai lati due maestosi leoni quasi a voler ribadire la forza dei reali.

Lo scalone ci introduce agli  appartamenti Reali: 
SALONE DEGLI ALABARDIERI, SALONE DELLE GUARDIE DEL CORPO, SALONE DELL’ALESSANDRO.

Accediamo da qui al cosiddetto appartamento “vecchio” perché fu il primo ad essere abitato e le cui stanze sono tutte tappezzate con le famose stoffe provenienti da San Leucio. La prima stanza è LA SALA DELLA PRIMAVERA detta così per l’affresco di A. Dominici; si passa poi nella SALA DELL’ESTATE che prende il nome dall’affresco di F .Fischietti e, infine, troviamo la SALA DELL’INVERNO che prende il nome da un altro affresco di F. Fischietti. Terminata la visita a queste stanze dedicate alle quattro stagioni, si entra nello STUDIO dove il Re consultava documenti e passava lunghe ore in meditazione; segue la CAMERA DA LETTO DI FERDINANDO e su questa stanza cito un episodio particolare: nel 1859 tutti i suoi mobili dovettero essere bruciati perché il re si ammalò di una malattia contagiosa..
Passiamo poi alla STANZA DA LAVORO DELLA REGINA con attigui un elegante bagno e gabinetto di toeletta, in questa stanza troviamo un bellissimo quadro di contenuto mitologico con Giove e Giunone, opera di A .Dominici.
Si arriva, infine, alla SALA DEL RICEVIMENTO  DELLA REGINA di cui cito, a mio parere, alcuni dei quadri più belli che potrete ammirare alle pareti: La carità romana  di Cortazzo, l’età dell’oro di Fischietti. Da qui arriviamo alla SALA DELLE DAME abbellita con un affresco del Fischietti L’Aurora che rapisce Cefalo.
Attraverso due saloni di lettura si raggiunge la raffinata BIBLIOTECA  del re che consta di oltre dodicimila volumi.
Ora accediamo al cosiddetto appartamento “nuovo”, così chiamato perché fu terminato per ultimo, avendo richiesto 38 anni lo svolgimento dei lavori condotti da Giovanni Puttarelli.
La prima sala è la SALA DI MARTE, lunga 16,55 metri nella cui volta domina l’affresco La morte di Ettore e il trionfo di Achille   di A. Calliani,, da qui si accede alla SALA DI ASTREA nella cui volta vi è il suggestivo Trionfo della Giustizia  di Giacomo Borgher. Giungiamo ora a una delle sale più sfarzose di tutto il Palazzo e simbolo del potere regale: la SALA DEL TRONO,  lunga 36 metri le cui decorazioni furono affidate a Gaetano Genovese, qui possiamo immaginare il re che riceveva ambasciatori e delegazioni, mentre nella volta  vi è un affresco che mostra Carlo III  mentre depone la prima pietra, opera di Giacomo Maldarelli.
Da qui si passa nella  SALA DEL CONDIGLIO con  un importante affresco di G. Cammarano Minerva premia le arti e le scienze e una zingara che predice il papato a Felice Perretti di R. Postiglione, l’anticamera che segue ci porta nella CAMERA DA LETTO DEL RE con un letto in stile Impero e qui  cito una curiosità: la scrivania del re fu la prima ad essere costruita in serranda avvolgibile di legno.
Da qui arriviamo alla CAMERA DA LETTO DI GIOACCHINO MURAT al cui centro vi è un letto in stile Impero, anche qui una curiosità è degna di nota: vi è un quadro con piume di uccello, opera di un artista messicano.
La nostra visita virtuale finisce con l’ultimo locale, cioè l’oratorio del re. Questa parte del palazzo dopo la caduta dei Borboni venne trasformata rimuovendo parte dei mobili che richiamassero la presenza di Murat.
Infine cito la presenza del TEATRO DI CORTE, progettato dallo stesso Vanvitelli i cui lavori di restauro sono stati ultimati da pochi anni.


Per maggiori informazioni visita il sito: 
http://www.solocaserta.it/inforeggia.php 


NEL PROSSIMO ARTICOLO ENTREREMO NEL FAVOLOSO PARCO NATURALE DELLA REGGIA, CONOSCEREMO TUTTE LE SUE FONTANE E ALTRE  CURIOSITA’.

                                                                                                                                                              
Valeria Nerone

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