“PERCORRENDO” UN TRATTO DELLA NOSTRA STORIA: La via Appia a Mondragone.

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Nel precedente articolo ho parlato del monumento funerario, la cosiddetta “conocchia” di Curti che si trova  sul percorso della celebre strada romana Appia.
Per continuare il discorso su quest’ultima, in questo articolo parlerò dell’importante ritrovamento proprio  di un tratto dell’Appia a Mondragone, paese situato tra la piana del Volturno e quella del Garigliano.
Il tratto in questione,  che è stato portato alla luce  intorno al 2002 ,si trova nella zona dell’odierno cimitero ed attraversa la campagna di Mondragone, a settentrione dalla zona Levagnole a Porto di Carro, ai piedi del Colle Petrino  fino al cimitero e da  qui oltre il Ponte Campano.
La via Appia fu fatta costruire tra il 313 e il 310 a.C. su ordine di Appio Claudio Cieco il censore .
Essa, alta opera di ingegneria romana, aveva non solo lo scopo di espansione verso sud, ma rivestiva anche uno scopo commerciale con l’oriente e con l’africa, arrivando fino a Brindisi.
Nelle vicinanze del ritrovamento dell’Appia, inoltre, sono “risorti”, nel loro splendore, i resti, probabilmente, di un’antica villa romana, anche se esistono ipotesi, non accertate, che potesse trattarsi di una sorta di ostello dove, probabilmente, dovette fermarsi anche il celebre poeta Orazio, durante il suo viaggio per Brindisi( Sermones, 1.5).
QUALCHE CURIOSITA’ SULLA STRADA: dalla fine dell’800 , lungo questo tratto, nei pressi della Chiesetta di San Rocco, si svolgeva, dal 23 al 25 agosto, la fiera del bestiame, detta fiera di San Bartolomeo, risalente a un’antica tradizione.
NEL PROSIMO ARTICOLO CONOSCEREMO UNO DEI SIMBOLI DELLO SPETTACOLO ROMANO: L’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere.




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Valeria Nerone

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